I nuovi incentivi alle fonti rinnovabili (finalmente) in dirittura d’arrivo

WST - 8 Aprile 2022 NEWS

È stata resa pubblica una prima bozza dell’atteso Decreto del MITE, c.d. DM FER2, con il quale verrà data attuazione alle disposizioni del decreto legislativo n. 199 del 2021, al fine di introdurre misure volte alla realizzazione di nuova potenza da fonti rinnovabili per applicazioni particolarmente innovative e con costi di generazione elevati, prevedendo procedure e contingenti dedicati per quelle tipologie di fonti che non erano già state incentivate ai sensi del precedente decreto 4.7.2019 (c.d. DM FER 1”).
Lo schema di decreto ha ad oggetto l’incentivazione della produzione di energia elettrica dalle seguenti fonti, che presentino caratteristiche di innovazione e ridotto impatto sull’ambiente e sul territorio:

  • geotermia tradizionale a ridotte emissioni
  • geotermia a emissioni nulle
  • eolico offshore
  • biomasse
  • biogas
  • solare termodinamico.

Tra il 2022 e il 2026 il GSE pubblicherà appositi bandi per incentivare:

  • 100 MW di piccoli impianti a biomasse sostenibili e a biogas;
  • 5 MW di solare termodinamico di piccola taglia;
  • 50 MW di solare termodinamico di media taglia;
  • 140 MW di geotermico tradizionale a basse emissioni o geotermico a emissioni nulle;
  • 3500 MW per l’eolico off-shore di qualsiasi taglia;
  • 150 MW per il rifacimento di impianti geotermici tradizionali con innovazioni.

Le tariffe incentivanti varieranno dai 100€/MWh previsti per la geotermia ai 300 €/MWh per il solare termodinamico; “nel mezzo” saranno concessi 165 €/MW per l’eolico offshore, 200 per il biogas e 234 per le biomasse.

Rimangono invece esclusi dall’incentivazione di questo decreto la fonte oceanica e i bioliquidi. Dalla Relazione Illustrativa si apprende che le ragioni alla base di queste esclusioni sono distinte: per quel che riguarda la fonte oceanica, essa non viene ritenuta ancora matura per i meccanismi di sostegno basati sull’incentivazione dell’energia prodotta; mentre i bioliquidi restano esclusi perché nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) non è prevista l’incentivazione di nuova potenza per questa fonte.

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